La sostenibilità delle attività economiche e dei progetti: l’importanza di parlare un linguaggio europeo

(di Paola Bazzoni, Senior Project Manager & Developer responsabile area progetti finanziati GDA revisori indipendenti e Beniamino Brunati – European policy expert)


Dopo il lancio del Green Deal e dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti a parte dell’UE, la sostenibilità ambientale è diventata un criterio fondamentale per la finanziabilità di un’iniziativa imprenditoriale e di un progetto.

Per la Commissione è fondamentale indirizzare gli investimenti verso progetti e attività sostenibili. L’attuale pandemia di COVID-19 ha rafforzato la necessità di reindirizzare il denaro verso progetti sostenibili al fine di rendere le nostre economie, imprese e società, in particolare i sistemi sanitari, più resistenti agli shock climatici e ambientali.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un linguaggio comune e una chiara definizione di ciò che è “sostenibile”. Ecco perché il piano d’azione sul finanziamento della crescita sostenibile ha previsto la creazione di un sistema di classificazione comune per le attività economiche sostenibili, o una “tassonomia UE”.

La tassonomia dell’UE intende fornire alle aziende, agli investitori e ai responsabili politici definizioni appropriate per le quali le attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. In questo modo, dovrebbe creare sicurezza per gli investitori, proteggere gli investitori privati dal greenwashing, aiutare le aziende a diventare più rispettose del clima, mitigare la frammentazione del mercato e aiutare a spostare gli investimenti dove sono più necessari.

La Commissione chiarisce quindi i dubbi degli applicants con la neonata ‘EU taxonomy, un sistema di classificazione che attribuisce ad ogni tipologia di attività economica gli elementi rilevanti per garantirne la sostenibilità ambientale.

 Il Regolamento 852 del 2020 istituisce un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili. Per essere considerata sostenibile, un’attività deve rispondere a 4 condizioni:

  1. Contribuire a uno o più dei 6 obiettivi ambientali:
  • Mitigazione del cambiamento climatico
  • Adattamento al cambiamento climatico 
  • Utilizzo sostenibile dell’acqua e delle risorse marine
  • Transizione verso l’economia circolare
  • Prevenzione e controllo dell’inquinamento
  • Protezione e ripristino degli ecosistemi e della biodiversità

2. Non arrecare danno ad alcuno dei 6 obiettivi sopra elencati.

3. Rispettare le garanzie minime di salvaguardia stabilite da OCSE e Nazioni Unite per le imprese (sui diritti umani e in particolare diritti nel lavoro).

4. Essere conforme a criteri stabiliti dalla Commissione Europea per la mitigazione o l’adattamento al cambiamento climatico, nei vari settori.

I criteri sono divisi per settori ed elencati in un atto delegato della Commissione, ma per una più facile applicazione è possibile consultare l’EU Taxonomy Compass, uno strumento che fornisce una rappresentazione più intuitiva dei contenuti della tassonomia e dei criteri da seguire per assicurare la sostenibilità delle proprie attività economiche: mediante un foglio excel è possibile effettuare una autovalutazione delle attività, e quindi stabilire obiettivi, azioni per conseguire e migliorare la sostenibilità ambientale di attività e progetti.

La Commissione ha costituto nel 2018 il Technical Expert Group (TEG) sulla finanza sostenibile, che ha pubblicato un rapporto tecnico contenente raccomandazioni circa le 4 condizioni fondamentali, nonché una guida a come utilizzare la tassonomia. 

Nella redazione di un progetto per un bando europeo è quindi importante riferirsi alla EU Taxonomy, per valutare, definire la sostenibilità delle azioni di progetto, e comunicarle correttamente ai valutatori della Commissione, e aumentare quindi le possibilità di successo del progetto, e della richiesta di finanziamento.